Titolo: Ma Nuit
Regia: Antoinette Boulat
Lingua: Francese
Durata: 87'
Il lutto può totalmente stravolgere la vita di una persona, perdere qualcuno che amiamo è un’esperienza che molti di noi devono affrontare e che ognuno decide di processare in maniera differente. Il lutto può affliggere specialmente gli adolescenti, che spesso si allontanano dai genitori perché si sentono intrappolati all’interno di una famiglia che non li capisce. Iniziano a cercare una nuova libertà al di fuori dei muri di casa, e desiderano trovare qualcuno che li capisca fuori dalla famiglia.
Ma nuit racconta la storia di Marion (Lou Lampros), che inizia in una giornata molto brutta per lei: è l’anniversario della morte di sua sorella Alice. E, quando Alice è morta, aveva 18 anni, la stessa età di Marion adesso, un pensiero che dovrebbe essere teoricamente pressante nella mente della protagonista. Sua madre (Emmanuelle Bercot) vorrebbe onorare questa ricorrenza invitando alcuni dei vecchi amici di Alice a casa, ma Marion non vuole proprio saperne. Esce per passare del tempo con i suoi amici e delle persone nuove che incontra quella sera. Persone di cui si fida automaticamente per qualche motivo, che segue ad una festa techno e che poi molla lì per girare da sola le strade di Parigi nel mezzo della notte. Mentre cammina per la città, viene approcciata da Alex (Tom Mercier), che non le piace e di cui non si fida, e che cerca di mandare via come se fosse un altro ragazzo che cerca di portarsela a letto. Poco dopo, Alex la aiuta a liberarsi da una situazione che poteva essere pericolosa, ed è così che lei inizia immediatamente a fidarsi di lui e sembra impressionata dalla sua visione “diversa” della vita. Dopo aver passato la notte insieme passeggiando per le strade di Parigi e condividendo i loro pensieri più profondi, Marion segue Alex a casa sua e passano la notte insieme.
Il film sembra prendere fin troppa ispirazione da”Before Sunrise” di Linklater, ma senza rendergli giustizia. Il personaggio di Marion è semplicemente la tipica teenager antipatica, che non sta vivendo bene la morte della sorella e che scarica sulla povera madre, come se lei non avesse perso una figlia in tutto questo. Cerca di fare quella diversa dalla massa, e viene presentata come un’appassionata di fotografia, un tratto della sua personalità che viene dimenticato per il resto del film. Le conversazioni che ha con Alex dovrebbero essere profonde e filosofiche sul significato della vita, cercando di riflettere i dialoghi di Linklater ma fallendo miseramente, poiché la relazione tra i personaggi principali di Ma nuit non viene costruita nella stessa maniera in cui si costituisce quella tra i protagonisti di “Before Sunrise.” Non capiamo nemmeno bene come, dopo che Alex salva Marion da quella situazione potenzialmente pericolosa di cui sopra, lei si fidi di lui immediatamente e gli consegni le chiavi della sua mente e del suo cuore (e più tardi delle sue mutande). Ci sono anche svariati errori di continuità, come il fatto che Marion porti la sua inutile fotocamera a tracolla in un’inquadratura, ma non ce l’abbia nella successiva, o come il fatto che non si capisca dove sia finito un oggetto così fragile quando si butta nella Senna.
Sembra che Ma nuit voglia essere il prossimo teen movie che definisce una generazione, parlando della storia d’amore che si instaura tra due completi sconosciuti mentre vagano per le strade di Parigi di notte, facendo conversazioni profonde sul significato della vita e processando il lutto. In realtà, ciò che fa è farci sentire in imbarazzo mentre guardiamo due personaggi con cui non riusciamo ad identificarci finire a letto insieme. Ciò di cui questo film avrebbe davvero bisogno è un migliore sviluppo dei personaggi e dialoghi scritti molto meglio.
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